18 Ottobre: una grande giornata per gli open data

testo derivato dal blog http://de.straba.us/2011/10/19/che-giordata-per-gli-italian-open-data/

“Oggi è una data importante” – questa una delle frasi che il ministro alla funzione pubblica e innovazione del governo italiano utilizzate durante la conferenza stampa del 18 ottobre 2011. Titolo della conferenza stampa “un programma per l’open government”, Tre i punti con cui questa azione si svolge: open data, g-cloud (government-cloud) e P.A. 2.0. L’apertura dei dati è stata presentata lanciando il portale http://dati.gov.it ed il concorso http://www.appsforitaly.org. Attualmente il portale si presenta come un catalogo di 156 dataset di 31 amministrazioni diverse (di tutte quelle che hanno già rilasciato dati nell’ultimo anno e di quelle che hanno accettato l’invito fatto dal ministro nel percorso per arrivare a questo lancio) ed una sezione informativa – Voglio capire di più con diversa documentazione e il link all’Opendata Manual. Per ora si tratta di un inizio di un percorso, e da parte di chi ci lavora dietro c’è molta sensibilità nell’ascoltare chiunque abbia suggerimenti per migliorare il tutto. Molte sono le idee in cantiere sia per migliorare il sistema (integrazione con ckan, internazionalizzazione, semantica …) che per favorire lo sviluppo del tema open data in Italia (creare altre versioni della IODL per dare diversi gradi di libertà, individuare azioni per rendere in open data il patrimonio di dati già online dove le licenze non sono presenti…). Qui maggiori informazioni riguardo l’iniziativa http://saperi.forumpa.it/story/64349/open-data-pa-20-e-g-cloud-una-strategia-l-open-government-italiano

La giornata del 18 Ottobre ha poi visto anche il portale dei dati aperti del comune di Firenze – http://dati.comune.firenze.it

Insomma, finalmente il movimento degli Open Data prende forma, ora occorre lavorare molto per divulgare questa cultura. Gli esempi del Piemonte, dell’Emilia-Romagna, dell’ISTAT, di ENEL, di dati.gov.it, delle tante amministrazioni comunali che ci stanno credendo o che hanno fatto qualcosa (Bologna, Faenza, Firenze, Pavia, Udine, Schio, Vicenza, Montecchio Maggiore, Merano … ) non possono essere che considerate delle best practice di riferimento. Adesso c’è anche il governo italiano, rimbocchiamoci le maniche per proseguire questo percorso.