I benefici di Open Data – Evidenze dalla ricerca economica

Questo articolo è la traduzione in italiano dell’articolo The Benefits of Open Data – Evidence from Economic Research apparso sul blog del progetto Open Economics . L’autore è Guo Xu (OKFN Economics e LSE).

«Openness is everywhere», sì è ovunque. L’esperienza all’Open Knowledge Festival 2012 in settembre a Helsinki – al quale anche noi di OKFN Italia abbiamo partecipato, ndr – ha confermato questa sensazione. Gruppi di lavoro sono attivi in ogni ambito, da Open Science e Open Linguistics, a Gender e Diversity in Openness e sono stati organizzati eventi come Open Prom e Open Sauna durante il festival. Sembra che Open Knowledge e Open Data siano onnipresenti.

Tuttavia se superiamo i confini dell’Open Knowledge community, la situazione è molto differente. In economia, termini come open access e open economics non hanno molto significato. E in effetti non sembra che a nessuno importi. Una reazione frequente è: «Sì, sembra molto interessante, ma che importanza può avere? E perché dovrei occuparmene?».

In questo post, vorrei mostrare qualche testimonianza evidente del ruolo positivo che l’accessibilità dell’informazione può avere e ha avuto in economia e abbozzare qualche idea su come coinvolgere gli economisti, sia professionisti e non, per cercare di portare alla ribalta l’openness. Il post si divide in tre parti: la prima riguarda la ricerca in economia su open data. La seconda si occupa dell’impatto degli open data sulla ricerca economica. La terza parte illustra le sfide e le vie da percorrere.

Il mondo reale e il suo impatto sull’informazione libera

Rendere l’informazione accessibile al pubblico, potenzialmente, migliora la distribuzione e l’offerta dei servizi pubblici. In paesi dove la corruzione prevale, i servizi e i fondi non raggiungono così spesso coloro che distribuiscono i servizi e che lavorano in prima linea. E anche quando i servizi raggiungono il cittadini, la qualità è spesso povera, se guardiamo (basandoci sui dati di alcune survey) a paesi come Bangladesh, Ecuador, India, Perù e Uganda la carenza di insegnanti  e lavoratori in ambito sanitario raggiunge percentuali del 20% e 35%. In molti casi il livello di preparazione è insufficiente. I dati sull’offerta dei servizi se rilasciati, possono ridurre il livello di corruzione e migliorare i servizi stessi. In Uganda i ricercatori offrono informazioni ai genitori pubblicando i dati sui contributi finanziari in un random subset di scuole, sui giornali locali. Di conseguenza, la corruzione è diminuita radicalmente, mentre i risultati dal punto di vista dell’istruzione sono sostanzialmente migliorati. Evidenze simili riguardanti l‘offerta sanitaria e le politiche redistributive, suggeriscono che l’offerta di informazione può aiutare il pubblico a disciplinare chi deve fornire i servizi pubblici, migliorando la qualità dei servizi.

L’informazione ha il potere di smascherare i politici corrotti. Il governo federale in Brasile, per esempio, iniziò a selezionare e controllare i comuni in maniera casuale, rendendo pubblici i report attraverso i media. Secondo i ricercatori i risultati della verifica ebbero grosso impatto sulla rielezione di molti esponenti politici: coloro che erano stati smascherati per corruzione sono stati severamente puniti alle urne, e l’impatto è stato maggiore nelle aree laddove era più alta la disseminazione di informazione, anche grazie alle radio locali.

Un altro esempio interessante ci viene offerto da una storia raccontata da pescatori dell’India meridionale, e ci mostra come l’informazione possa migliorare l’efficienza del mercato. Lo studio della diffusione e adozione dei telefoni cellulari in Kerala ha permesso ai ricercatori di trovare prove convincenti dell’efficacia dell’accesso all’informazione grazie ai cellulari nel coadiuvare i pescatori nella vendita del loro pescato al mercato dove il prezzo era più elevato (e dove la domanda ittica era maggiore). Invece di navigare verso qualche porto e semplicemente sperare di ottenere un buon prezzo, i pescatori sono stati aiutati dalla tecnologia nel prendere decisioni su come condurre la strategia commerciale per i propri prodotti.

Finalmente, i benefici della trasparenza non sono soltanto circoscritti alla riduzione dela corruzione o all’abbassamento del costo dell’informazione. Uno studio comparativo mostra che la trasparenza – misurata da accuratezza e frequenza dell’informazione macroeconomica che viene resa pubblica – comporta minori oneri finanziari nei mercati obbligazionari sovrani. I dati aperti ripagano in molti modi e in molti contesti differenti.

Ci sono davvero pochi esempi di come la ricerca economica d’avanguardia abbia individuato i benefici dell’openness in una diversa gamma di situazioni. I casi che ho presentato non si basano su correlazioni, ma su relazioni causali stabilite con attenzione, lasciando – almeno nel contesto studiato – pochi dubbi che l’informazione conti, eccome. Forse questi casi, in modo più significativo, hanno mostrato ulteriormente che i dati aperti devono essere interpretati in un senso più ampio. Questi interventi non traggono vantaggio dai linked data, non usano i CSV che sono condivisi su Facebook o Twitter, ma questi interventi sono spesso semplici soluzioni che alla fine aiutano a migliorare la vita quotidiana delle persone.